Descrizione
Negli anni Sessanta, la rivalità tra due grandi potenze portò l’umanità nello spazio, aggiungendo una nuova dimensione alla vita sulla Terra. L’ultima frontiera era aperta, il sistema solare sembrava a portata di mano – prossima fermata: Marte. E invece nulla. La corsa allo spazio aveva decretato il vincitore e si rivelò per quella che era: una gara d’orgoglio patriottico. Tra il 1969 e il 1972 dodici uomini – nessuna donna – camminarono sulla Luna, poi più nessuno. Le agenzie spaziali, però, non sono state con le mani in mano tutto questo tempo. Sono diminuiti i soldi a disposizione e sono cambiati gli obiettivi, ma l’umanità ha continuato a esplorare il sistema solare, con sonde e robot, che costano meno degli esseri umani e permettono di vedere i corpi celesti più da vicino. Tolta la politica, a guadagnarci è stata la scienza. Ma la penuria di fondi governativi ha portato a un’altra trasformazione, un caso da manuale di apertura di un mercato alle forze del capitalismo: la Nasa e altre agenzie spaziali sono state costrette ad affidarsi sempre più ad aziende private per costruire moduli e razzi, e una generazione di imprenditori visionari e megalomani si è messa in testa di riportarci lassù, stavolta per restarci, e che per farlo bisogna assolutamente ridurre i costi e sfruttare le risorse che troveremo in loco. La gara è ricominciata, ma sono cambiate le regole e con l’avvento di Cina, India e l’emergere di medie potenze in un mondo sempre più multipolare, anche i giocatori. Ma per noi – noi terrestri che non partecipiamo alla gara – lo spazio offre qualcos’altro, una dimensione spirituale, che la scienza non fa che ricordarci cercando risposte a quesiti antichissimi: di cos’è fatto l’universo, come si è formato il sistema solare, com’è nata la vita? Sono domande che, guidati nelle nostre peregrinazioni terrestri non dal cielo stellato ma dal segnale satellitare del Gps, non siamo più abituati a porci. E pur sapendo che colonizzare Marte non risolverà i nostri problemi, la promessa dello spazio – che sia espressa in un tweet di Elon Musk o in una foto scattata da un rover della Nasa su Marte – è che ci dimostreremo finalmente quella forma di vita intelligente in grado, quando serve, di collaborare per costruire un futuro comune per l’umanità intera.
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