Il grande Gualino. Vita e avventure di un uomo del Novecento

17,00

Titolo: Il grande Gualino. Vita e avventure di un uomo del Novecento
Autore: Giorgio Caponetti
Editore: Utet
Pagine: 435
Prezzo: 17,00€
Questo libro ha avuto grandissimo successo a Torino -e in Piemonte- perché a permesso ai cittadini di ri-scoprire e omaggiare una figura emblematica ma per tanti sconosciuta o dimenticata. Tuttavia ne suggerisco la lettura a chi abbia voglia di un viaggio in un’epoca elegante, insieme ad un gentiluomo geniale di quel tempo, in una città dal fascino rigoroso ma non per questo meno incantato.
Un libro che sorprende ogni lettore!

«Vedrai: fra non molti anni gli aeroplani riusciranno a fare lunghi viaggi senza scalo attraverso gli oceani. Si potrà volare dappertutto in poche ore. Ormai volare è più sicuro che camminare per strada. Cosa leggi?» «The Great Gatsby di Francis Scott Fitzgerald; l’ho comprato a New York.» «Di cosa parla?» «L’ho incominciato da poco. Gatsby è un riccone che dà delle feste favolose, va in giro con automobili stupende, vola con l’idroplano…» «Ecco perché The Great. Il grande Gatsby…» mormorò lui. «Ti piacerebbe, se ti chiamassero il grande Gualino, neh?»

Esaurito

Descrizione

Imprenditore spregiudicato e raffinato mecenate, elegante viveur e lungimirante affarista, colto, piratesco, sottile, avventuroso. Riccardo Gualino ha segnato il secolo scorso come pochi altri hanno saputo fare. Nato sul finire dell’Ottocento da una ricca famiglia biellese, fin da subito Gualino rivela un’incrollabile determinazione. Dapprima commerciante di legname, presto la sua ambizione lo conduce a un crescendo di imprese sempre più grandiose. Acquisisce banche, in società con Giovanni Agnelli fonda la SNIA, diventa azionista di riferimento e vicepresidente della Fiat, lancia i filati artificiali, ha interessi nel settore chimico e in quello alimentare. Il nome Gualino diventa noto in tutto il mondo: nel 1928 è inserito nella rosa dei cinque uomini più ricchi d’Europa. La sua ascesa è vertiginosa e le sue cadute fragorose. Le sue idee degne di un visionario: nel 1914 acquista un enorme terreno sulle rive della Neva, determinato a costruire una nuova San Pietroburgo ricalcata sul profilo di Manhattan. La Rivoluzione d’Ottobre manderà a monte il progetto, ma non fermerà la sua fame di affari. Non ci riuscirà neppure il tracollo economico del ’29, né l’accanimento di Mussolini che lo confina a Lipari. Gualino è uno di quei rari talenti in grado di capire il flusso del tempo, di prevedere la modernità: lo troviamo, dopo la caduta, a capo della pionieristica Lux, che nel dopoguerra produce i film di Visconti e Lattuada avvalendosi anche dei giovani Carlo Ponti e Dino De Laurentiis. Al suo fianco c’è sempre Cesarina che condivide con lui una lunghissima vita piena di viaggi, incontri e amicizie memorabili: tra gli altri, ci imbattiamo in D’Annunzio e Gobetti, Nijinskij, Solomon Guggenheim, Curzio Malaparte, Winston Churchill, i Kennedy, Liz Taylor, Luchino Visconti. Lui e Cesarina, appassionati di tutte le arti, dall’architettura alla danza, alla musica, alla pittura, costruiranno castelli e teatri, daranno vita a splendide stagioni di eventi e acquisteranno una strabiliante raccolta di capolavori, da Botticelli a Modigliani: una parte di essi costituiranno la “Collezione Gualino”, patrimonio della Galleria Sabauda di Torino. Una vita come un romanzo, che Giorgio Caponetti racconta con la vivacità dell’improvvisazione jazz e con l’andamento di una partitura sinfonica, consegnandoci lo scintillante ritratto di un’epoca irripetibile.

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