Descrizione
In queste pagine Azar Nafisi ci parla del valore inestimabile della letteratura.
Celebre per il seminario clandestino nel quale, durante il governo degli ayatollah, insegnava alle sue migliori allieve dell’Università di Teheran i grandi autori di lingua inglese, Azar Nafisi, oggi cittadina americana, ci parla del valore inestimabile della letteratura «in una società che sembra concedere tutte le libertà»: anche qui, infatti, ha bisogno di essere difesa, diffusa e studiata strenuamente, quale vero antidoto alla «pigrizia dell’intelletto». L’interpretazione di tre classici – Huckleberry Finn, Babbitt e Il cuore è un cacciatore solitario –, intessuta, come in Leggere Lolita a Teheran, di frammenti autobiografici, trasmette così una visione della letteratura come rifugio e al tempo stesso come mezzo di eversione pubblica e privata. E come sogno, condiviso, nella Repubblica dell’immaginazione, da quei lettori che non conoscono frontiere o libri proibiti e che sanno apprezzare le parole di Francis Scott Fitzgerald: «Spingi la sedia sull’orlo del precipizio e ti racconterò una storia».
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.