Elp

17,00

Titolo: Elp
Autore: Antonio Manzini
Editore: Sellerio
Pagine: 436
Data di pubblicazione: giugno 2023

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Descrizione

Una donna picchiata dal marito, una violenza domestica negata dalla vittima, il copione che troppo spesso precede un omicidio. Il corpo che viene rinvenuto nel bosco invece è quello del marito, Roberto Novailloz, un colpo in testa ed ecchimosi al volto, è stato pestato per bene prima di essere ucciso. Lo sostiene Michela Gambino ma Rocco Schiavone lo sa già perché nel colloquio a quattr’occhi con l’uomo non è riuscito a trattenersi. 

Le indagini sull’omicidio partono veloci, si cerca la macchina che Novailloz guidava la sera del delitto e che non si trova, un’auto di proprietà della Bulleri srl, una società apparentemente pulita ma con proprietari nervosi e reticenti. Nel frattempo, anche nella Valle iniziano le manifestazioni ecologiste sulla scia di quelle che si verificano in tutta Italia, gesti dimostrativi, galline liberate in autostrada, mucche lasciate a pascolare a piazza delle Erbe. Solo che le proteste ambientaliste in Val d’Aosta assumono contorni inquietanti perché cariche di una violenza che i ragazzi dell’ELP, Esercito di Liberazione del Pianeta, non conosce e ripudia. Prima una aggressione in un bar, poi una busta al tritolo in una fabbrica di pellami, una esplosione che uccide il proprietario, Simone Ferrazzi. Rocco alla pista dell’ELP non crede, né alle rivendicazioni che gli suonano false, e inizia una indagine controcorrente, fra le pieghe familiari della vittima. A dargli una mano Furio e Brizio capitati non troppo per caso ad Aosta, e Caterina. Come sempre il vicequestore coniuga perquisizioni e appostamenti con l’indagine nelle meschinità degli uomini, fruga fra le ragioni insulse che portano a uccidere, disincantato, rabbioso, ma incredibilmente lucido. Intorno a lui la squadra che si muove all’unisono, Fumagalli e la Gambino sempre determinanti (e in procinto di sposarsi), D’Intino alle prese con una vecchia fiamma di Mozzagrogna, Sandra Buccellato che non dimentica, e naturalmente Marina che non è un’illusione. A queste figure ormai ci siamo affezionati: è questo il grande merito di Manzini, farci sentire a casa, insieme a Schiavone e ai suoi, come dei vecchi amici.

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