Descrizione
La storia di una delle piú instabili regioni del mondo, dal dominio della dinastia Moghul del XVI secolo fino alla rinascita talebana di oggi. Le lotte per il potere e la natura mutevole dell’autorità politica di un paese dai caratteri unici e tragicamente tornato d’attualità internazionale. Una lettura imprescindibile per capire come una terra conquistata e governata dagli stranieri per piú di mille anni poté diventare per inglesi, sovietici e americani la «tomba degli imperi». Questa storia dell’Afghanistan intreccia geografia, politica, economia e cultura per descrivere le dinamiche interne e le relazioni col mondo esterno di una nazione estremamente complessa. Dopo aver illustrato la sconcertante diversità dei gruppi tribali ed etnici afghani – spiegando cosa li unisce nonostante le differenze regionali, culturali e politiche che li dividono – Thomas Barfield dimostra quanto per secoli sia stato relativamente facile governare tutti questi popoli quando il potere era concentrato in una piccola élite dinastica, e come questo fragile ordine politico sia poi crollato nel xix e xx secolo, quando i governanti dell’Afghanistan mobilitarono le milizie rurali per espellere prima gli inglesi e poi i sovietici. L’insurrezione armata sbaragliò gli occupanti, ma minò l’autorità del governo afghano e rese il paese sempre piú ingovernabile. Le fazioni armate interne innescarono una guerra civile, dando origine al governo clericale dei talebani e all’isolamento dell’Afghanistan dal mondo. Barfield esamina infine i motivi per cui l’invasione americana, sulla scia dell’11 settembre, riuscí a rovesciare rapidamente i talebani e perché quella facile vittoria fece credere agli Stati Uniti che fosse altrettanto facile costruire un nuovo stato.
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